Gli aspetti più sottovalutati quando si usa l'eBike
Aggiornamento: 13 apr 2021
Tutto quello che c'è da sapere per ottenere il meglio dalla propria bici e pedalata assistita
Gli appassionati che utilizzano una eBike si preoccupano semplicemente dell'efficienza di motore e batteria durante un'uscita, o poco più. Ci sono però altri aspetti da mettere in primo piano, come il lavaggio e la pulizia, da compiere con estrema cura per non danneggiare le delicate parti elettriche, ma non solo. Non parliamo certo di ottimizzare le performance - supporto e autonomia - tramite app per smartphone rilasciate dai vari produttori, ma di tutti quegli aspetti meno noti che possono davvero dare una svolta alla qualità del riding elettrificato. Parliamo di temperatura, terreno, assistenza e peso, senza dimenticare una delle più grandi mistificazioni sul mondo eBike: non fare fatica!
Ecco allora l'idea di realizzare un'associazione di promozione sportiva con l'uso dell'ebike associata ad un turismo completamente ecologico e sportivo, scoprendo il paesaggio, la cucina, la storia e le tradizioni locali, immergendo il turista in un mondo completamente nuovo, lontano dallo stress, dall’inquinamento e dal caos delle grandi città!
1 Con le ebike non si fa fatica

L'idea che in eBike non si fatica è presente nella testa di molti appassionati tradizionalisti o comunque di chi non ha ben chiaro il funzionamento di una bici a pedalata assistita. Sì, perché il motore supporta la spinta del biker, moltiplicandola in base al livello d'assistenza prescelto, non sostituendosi alla gambe, ai polmoni e al cuore. Come può sperimentare chiunque usando una fascia cardio collegata a un dispositivo GPS per il ciclismo, o anche un semplice smartwatch con rilevatore ottico della frequenza cardiaca, in sella a una eBike si arriva a spendere tanta energia quanta un ciclista in sella a una bici tradizionale. La conseguenza di uno studio finanziato dalla Comunità Europea è chiaro: in eBike non si imbroglia. Uno dei motivi è sotto gli occhi di tutti: con la bici a pedalata assistita si pedala per più chilometri e più a lungo, arrivando a un impegno anche superiore. I biker conservatori si mettano l'animo in pace: l'eBike non è migliore o peggiore della bici normale, è solo diversa.
2 Le batterie non amano il freddo

Un fattore che influenza naturalmente il range percorribile è la temperatura. L'inverno, come intuibile, non è il miglior amico delle eBike, anche e soprattutto per l'umidità che minaccia le parti elettriche. In ogni caso, freddo e umido non sono invincibili. La soluzione non è infatti quella di pedalare solo con temperature miti. La batteria soffre solo all'inizio di una pedalata, riscaldandosi naturalmente e mantenendo la temperatura acquisita durante l'utilizzo. Per ottimizzare l'autonomia basta partire con la batteria a temperatura ambiente, tenendola in casa per almeno un'ora prima di partire, altrimenti riponendola nell'abitacolo dell'auto nel caso abbiate collocato la vostra cavalcatura elettrificata sul portabici esterno.
3 La potenza del gruppo ... e del peso
La regola è semplice: quando si pedala in gruppo la velocità si adatta naturalmente ai biker più lenti, per stare insieme e godersi la giornata in sella. Ci sono le eccezioni, con i soliti noti che vivono solo per se stessi, fregandosene di concetti come condivisione e collaborazione, tra i tanti... Lo stesso accade anche nel mondo della pedalata assistita, dove però il supporto alla pedalata costituisce un fattore che appiattisce le diversità e le performance. Tuttavia alcune differenze vengono potenziate, nel dettaglio emerge con forza quella legata al peso. Non è un mistero che i biker più leggeri - spesso e volentieri anche più in forma - consumino meno batteria di quelli che si portano dietro qualche chilo in più, anche di muscoli. Per lo stesso motivo una eBike da 20 kg, a parità d'utilizzo, consumerà meno di una da 24 kg. Un esperimento ha dimostrato come una donna di 60 kg arrivi a percorrere oltre 7 km in più di un uomo di 85 kg.
4 Tutta una questione di approccio
Fondamentalmente non è il tipo di terreno che influisce sulla durata della batteria, ma l'utilizzo che fate della bici. Per semplificare il concetto, pensate a due tipi diversi di anelli pedalati, uno in cui salite su una comoda sterrata, liscia e con pendenza media, e l'altro in cui invece lo stesso dislivello è conquistato arrampicando su un irto e tecnico sentiero. Nel primo caso prevale la spinta del motore sulle gambe, nel secondo invece queste ultime devono lavorare molto più duramente, insieme a tutto il vostro corpo, per conquistare ogni singolo metro.
5 La giusta spinta
La questione è semplice, almeno in teoria: la modalità Eco vi dà un range notevolmente più ampio di Trail, figuriamoci di Boost o Turbo (cambia il nome in base al tipo di motore). Non si tratta di pochi punti percentuali, arrivando anche al doppio della distanza percorribile, a parità di condizioni. Ovviamente si tratta sempre di compromessi, perché ogni impostazione porta con sé vantaggi e svantaggi. Questi ultimi, nel caso di Eco, si concretizzano in una maggiore spinta richiesta al biker, con la velocità che si riduce di conseguenza. Il nostro migliore consiglio è sempre di dosare il supporto secondo le reali necessità, un concetto ovvio ma spesso sottovalutato, come tanti altri.
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